𝑯𝒐𝒍𝒅 𝒐𝒏, 𝒘𝒂𝒊𝒕 𝒂 𝒎𝒊𝒏𝒖𝒕𝒆
Il pomeriggio era ormai arrivato, così come la fine delle lezioni, ed il giovane alzatore attendeva alla fermata dell'autobus, seduto comodamente sulla panchina.
Sorridente, affondò le mani nelle tasche della felpa, godendosi quel piacevole tepore, che andava in contrasto con la fresca aria che quel giorno smuoveva le chiome degli alberi, mentre il suo sguardo si posava sulla grande scuola che aveva davanti a se.
La Shiratorizawa era davvero enorme e si chiedeva come facesse, il ragazzo dai capelli corvini, a non perdersi in quel mastodontico complesso.
Sentiva il proprio petto pesante, come se l'attesa fosse interminabile.
Si sentiva come se dovesse attendere una notizia devastante, eppure stava semplicemente aspettando il suo ragazzo alla fermata, insomma, nulla di così esagerato.
Ebbene, i due si frequentavano già da qualche settimana, sebbene non avessero ancora detto a nessuno del loro fidanzamento, ma avevano deciso di fare con calma.
Non volevano di certo correre, preferivano godersi piccoli attimi insieme prima di ufficializzare il tutto, permettendo così, all'imbarazzo, di scomparire.
Un brivido percorse il corpo del biondo, facendolo sussultare e stringersi in quella larga e calda felpa assente di cappuccio, mentre un piccolo sbadiglio lasciò le sue labbra.
Nonostante avesse iniziato a giocare da poco, gli allenamenti non erano per nulla semplici e di sicuro sarebbero diventati ancora più tosti.
Tutto sommato però, sia lui che il corvino, non avrebbero saltato questa loro piccola uscita per della semplice stanchezza, quindi avevano deciso di vedersi comunque quel giorno.
‹‹ Hey! ››
Il più alto sorrise sentendo quella voce familiare e alzò la mano salutando il ragazzo che, da lontano, lo stava raggiungendo a passo veloce.
Una volta li, un sospiro lasciò i polmoni del corvino, abbandonando il borsone da pallavolo sull'asfalto per guardare Kanji.
‹‹ Hey, eccoti qui! ››
Disse Kanji allegro, tenendo quel suo gioioso sorriso in volto.
‹‹ Scusa, ho finito tardi oggi... ››
Si lamentò Tsutomu, sinceramente dispiaciuto per averlo lasciato li alla fermata per troppi minuti, ma il ragazzo si alzò affiancandolo.
‹‹ Non importa! Quindi, dove vogliamo andare? ››
A quella domanda, il corvino si bloccò, sperava potesse pensare a qualche posto mentre usciva dalla palestra, ma niente, non aveva proprio nessuna idea.
‹‹ Non . . . lo so ››
‹‹ Ma come, volevi così disperatamente uscire, senza sapere dove andare? ››
‹‹ Beh . . . ››
Tsutomu sospirò ancora una volta, poggiando distrattamente la mano dietro la nuca, imbarazzato.
‹‹ Va beh, ho in mente io un posto ››
Disse il più alto, prendendolo a braccetto con un sorriso fiero.
Aveva già valutato questo scenario e teneva a mente tante di quelle soluzioni che poteva riempire un intero blocco per gli appunti.
‹‹ Fammi indovinare, avevi già programmato tutto vero? ››
Domandò allora il corvino incrociando le braccia, sentendo la sua affermazione.
Kanji rimase in silenzio per cinque secondi buoni, prima di rispondere con una piccola risata.
‹‹ Forse . . . ma conoscendoti, so che non hai mai nessuna idea riguardo ad appuntamenti ››
‹‹ Hey! Ti ho detto mille volte di dimenticarti cosa successe al nostro primo appuntamento! ››
Il biondo ridacchiò, trovando buffo e allo stesso tempo tenero il suo ragazzo.
In quei momenti avrebbe voluto strizzargli le guance e lasciargli dolci baci su quei morbidi zigomi, avrebbe stretto il giovane a se, come fosse stato il tesoro più prezioso che aveva.
‹‹ Mi hai chiesto di uscire senza sapere dove andare, perchè non sapevi se avrei risposto di si~ ››
‹‹ Koji! ››
‹‹ Pff-scusa scusa ››
Il corvino gli aveva dato questo soprannome il primo giorno del ritiro sportivo, per il semplice fatto che il suo nome era davvero troppo lungo, quindi lo semplificò.
Koganegawa+Kanji= Koji
E beh...lo trovava anche carino, quindi perchè non usarlo.
‹‹ Comunque . . . abbiamo ancora due ore di luce, prima che cali definitivamente il sole, e ho fame- ››
Mormorò Tomu ancora, ponendo lo sguardo sul sole che, oramai, stava per tramontare.
Si maledì mentalmente per non aver mangiato nulla durante la pausa.
Si era allenato fino a quel momento, e aveva tralasciato la parte più importante per un atleta, ovvero quello di assumere il giusto apporto calorico.
E bhe, aveva anche saltato colazione quel giorno . . .
‹‹ Bene, ho un piano, ma prima dobbiamo prendere l'autobus ››
L'alzatore indicò l'automezzo che si stava fermando davanti a loro, per poi salire insieme a lui.
Non era molto affollato, c'erano solo loro due e qualche altro passeggero.
Si sedettero l'uno accanto all'altro, quando Tsutomu guardò il ragazzo con espressione confusa.
‹‹ Quindi, dove andiamo? ››
‹‹ Beh, aspetta e vedrai ››
Concluse, lasciando spazio ad un pesante silenzio, disturbato solamente dal rumore delle gomme che sfrecciavano sull'asfalto.
Passò una quindicina di minuti e il corvino tornò ad essere curioso.
Guardò nuovamente il maggiore con occhi turbati, mentre si torturava le mani con le proprie dita, essendo leggermente in ansia.
‹‹ Veramente, dove stiamo andando? ››
‹‹ Dai, non puoi aspettare? ››
‹‹ No . . . ››
‹‹ Andiamo, fidati! ››
I due iniziarono a lamentarsi come due bambini, con Kanji che rideva ad ogni impaziente domanda del corvino.
Lo trovava adorabile e se fossero stati soli avrebbe volentieri rapito le sue labbra in un amabile bacio, ma entrambi non volevano dare nell'occhio.
Il problema principale erano i loro compagni di squadra, quei senpai ficcanaso, che già domandavano cosa ci fosse tra i due da qualche giorno.
Certo, non doveva essere un segreto, o almeno, non per molto.
Lo avrebbero rivelato al più presto, ma volevano esserne sicuri entrambi, tutto qui.
Tsutomu sbuffò ancora, appoggiando con non poca calma la fronte alla spalla del biondo.
Era una persona impaziente, da sempre, e anche se lo sapeva, Kanji lo stava facendo davvero esasperare.
‹‹ Perchè non mi vuoi dire dove andiamo? Sono solo curioso! ››
‹‹ a s p e t t a, aspetta che arriviamo, poi vedrai! ››
‹‹ No! E se è qualcosa di spaventoso? ››
Domandò poi, aggrappandosi al suo braccio con finto timore.
Teneva forte la manica della bianca felpa, trovandosi anche un poco rilassato a quel contatto.
Quella felpa era davvero morbida, e Tsutomu l'adorava.
‹‹ Che?! ››
‹‹ Non lo so! E se stessimo andando in una specie di giungla e-e . . . ci perdessimo . . . e- se ci arrestassero!? ››
Richiese, alzando di poco il volume della voce.
Quando se ne accorse, arrossì appena e tornò appoggiato a lui, coprendosi dagli sguardi dei restanti passeggeri.
‹‹ Stai tranquillo, dai. Probabilmente non accadrà ››
‹‹ "probabilmente!?" ››
Rialzò il viso, questa volta guardandolo male.
Stava scherzando vero?
Vero?
‹‹ Ma no! Non accadrà! ››
Kanji prese la mano di Tsutomu, rivolgendogli un dolce sorriso.
Non poteva rovinargli la sorpresa ma non voleva nemmeno vederlo così preoccupato, non era quello lo scopo del viaggio.
‹‹ Solo, aspetta ››
‹‹ Mh . . . ok ››
Arrossì un poco, distogliendo lo sguardo per guardare altrove, trovando fintamente interessante ciò che si trovava fuori dal finestrino.
Passarono altri quindici minuti e il più basso tornò ad essere davvero ansioso.
‹‹ Koji . . . perchè ci mettiamo così tanto! ››
‹‹ Siamo quasi arrivati, te lo giuro. ››
Ed infatti, l'autobus si fermò davanti alla fermata, riuscendo a calmare il ragazzo che stringeva forte la mano del biondo.
Scesero, ed il corvino iniziò a guardarsi attorno confuso; c'era un gran silenzio ed erano gli unici li.
‹‹ No . . . mh . . . ››
‹‹ Cosa? ››
‹‹ Lo sapevo, è un posto spaventoso...sarei dovuto saltare dal finestrino quando ne avevo la possibilità . . . ››
‹‹ Ma hey, no, perchè?? ››
‹‹ Mi hai portato in una città dei fantasmi! ››
Il biondo rimase in silenzio, afferrando nuovamente la sua mano iniziando a trascinarlo per una stradina.
Piano piano, le luci della fermata dell'autobus si fecero sempre meno nitide, fino a scomparire del tutto.
Tsutomu strinse la mano del ragazzo, il cuore iniziava davvero a battere veloce.
Non che non si fidasse di lui, ma i posti sconosciuti e assenti di luce erano abbastanza inquietanti.
‹‹ Dove stiamo andando adesso!? ››
‹‹ Aspetta e vedrai, è un bellissimo posto ››
‹‹ Ma perchè cavolo devo aspettare! ››
Ma non appena concluse quella frase, egli scorse una piccola fonte di luce.
Forse un lampione . . . no, era una lanterna.
Non ci volle molto prima di ritrovarsi su una piccola collinetta con un grande albero di fianco ad essa.
‹‹ . . . Mi vuoi uccidere!? ››
‹‹ Che? No! E poi, non ti lascerei mai morire! Ora, guarda ››
Concluse sorridente, indicando ciò che si trovava ai piedi dell'albero.
Una grande tovaglia dai colori variopinti era adagiata ai morbidi fili d'erba, sulla quale erano presenti un cesto di vimini e una torta alla fragola confezionata.
Attorno ad essa, migliaia di fiori dai più vivaci colori risaltavano su quel verde prato, inebriato tutto intorno, da un gustoso e buonissimo aroma.
Tsutomu raccolse lentamente un fiore, lasciando che le sue labbra si piegassero in un piccolo sorriso.
‹‹ Come . . . ? Quando . . . ? ››
Domandò incerto, ancora abbastanza confuso e pieno di dubbi.
‹‹ Beh, visto che è passato molto dal nostro primo appuntamento . . . volevo farti questa piccola sorpresa . . . scusa se non è così grande e bella, o se ti aspettavi altro . . . ››
Borbottò il biondo, strofinando le mani tra loro, in imbarazzo.
Tsutomu gli lasciò un bacio sulla guancia, per poi sorridere.
‹‹ Grazie ››
Stava per raccogliere altri fiori, quando sentì che Kanji afferrò nuovamente la sua mano avvicinandolo all'albero.
‹‹ Forza vieni! Mica è finita qui! ››
Kanji si arrampicò sull'albero, sedendosi su un ramo poco più alto, invitando il ragazzo a fare lo stesso.
‹‹ Oh no, no- ››
‹‹ Dai forza! ››
Il biondo allungò la mano verso Tsutomu, che la guardò come se fosse un qualche strambo oggetto.
‹‹ Mi stai prendendo in giro? ››
‹‹ Dai, dopo mangiamo, te lo prometto! ››
Riluttante, Tomu strinse la sua mano, aiutandosi per raggiungerlo sul ramo.
Si sedette tra le sue gambe, il più comodamente possibile dato il difficoltoso posto in cui si era ritrovato a doversi accomodare e non appena trovò una posizione comoda, potè osservare un meraviglioso tramonto insieme al ragazzo.
‹‹ Ok, veramente, mi viene da piangere ››
‹‹ No! È stupendo qui, non puoi piangere! ››
Il corvino appoggiò il capo sul petto di Kanji, che sorrise stringendolo poi a se avvolgendolo caldamente con entrambe le braccia.
Guardarono per qualche minuto il tramonto, ammaliati da quella luce tinta di rosso ed arancione, che lasciava in loro un buon senso di calma.
Era bello, stupendo, rilassante.
Erano come avvolti da una bolla impenetrabile, erano solo loro due, in quel loro piacevole silenzio.
O almeno, fino ad un brontolio.
‹‹ Mh ho fame ››
‹‹ Tieni! ››
‹‹ Hai portato il cibo qua su? ››
‹‹ Secondo te? Ovvio! Dai prendi prendi! ››
Tsutomu guardò i viveri, afferrando una ciotola di carne e riso, notando l'espressione fiera di Kanji.
‹‹ Ho cucinato tutto io, forza, dimmi cosa ne pensi! ››
Mangiarono, e dovette ammettere che non era male, anzi, alquanto squisito.
Era solo un piccolo appuntamento, ma Tsutomu sentiva che fosse il più dolce e romantico che abbia mai avuto; aveva passato una giornata davvero stressante e gli ci voleva proprio una bella serata come quella.
‹‹ Promettimi una cosa ››
‹‹ Mh? Cosa? ››
‹‹ Che non farai una cosa più tenera E dolce E grande E meravigliosa di questa ››
‹‹ Perchè? Per la prossima uscita volevo portarti in un bar, immagina, piove e noi al calduccio a berci una bella cioccolata calda! ››
‹‹ No,, smettila! ››
‹‹ Mai! Ma comunque, ad essere onesti . . . Pensavo mi avresti chiesto . . . che so "promettimi che rimarrai sempre al mio fianco" o "promettimi che non mi abbandonerai mai" ››
Il minore ridacchiò dolcemente, intrecciando le dita a quelle del ragazzo.
Amava rimanere così, amava sentirlo vicino, amava percepire il suo calmo respiro e amava la sua stupenda e dolce voce, avrebbe potuto ascoltarla per ore ed ore senza stancarsene mai.
‹‹ Tu guardi troppi anime romantici ››
‹‹ A proposito di anime...un appuntamento weeb?
Insomma, noi in camera a guardare anime ››
Questa volta, il più alto lo chiese allegramente, come se stesse attendendo un si a tutti i costi.
Tsutomu potè notare lo scintillio nel suo sguardo.
Ecco un'altra cosa che amava, quella sua perenne espressione emozionata, che pareva sempre contenta, anche quando le cose si facevano complicate.
Lui riusciva a fargli tornare il sorriso con un solo sguardo.
E il più basso non poteva fare altro che cedere a quell'allegria.
‹‹ Mh..beh, va bene, però ci facciamo le coccole . . . e condividiamo una coperta, sarebbe carino...mh Koji? ››
Tsutomu guardò il biondo, soffermandosi su quei meravigliosi occhi color nocciola.
Ci era cascato di nuovo, era ricaduto in quella stessa trappola che lo aveva fatto innamorare perdutamente di lui, al primo sguardo.
Forse per i suoi modi buffi, divertenti e goffi, o magari anche per la sua bontà d'animo.
No, non era questione di carattere, non del tutto almeno.
Ogni volta che lo guardava, rimaneva per eterni minuti congelato a fissarlo, trovando ogni parte del suo viso meravigliosa, così come quel sorriso gentile e allegro, che riusciva sempre a sciogliere ogni lato del suo cuore.
Anche adesso si sentiva fragile, come se le forze lo stessero abbandonando.
Voleva lasciarsi cadere tra le sue braccia, sentire il suo profumo e stringerlo a se, facendosi cullare da quel suo rilassante respiro.
Voleva poter guardarlo come si guardano le opere d'arte, in silenzio e ammaliati, attenti e innamorati.
Fu però quando Kanji annullò la distanza tra loro, che Tsutomu perse ogni contatto con il mondo circostante.
Sentire le sue morbide labbra, fu come un salto da un aereo senza paracadute, come se centinaia di fuochi d'artificio stessero esplodendo nel petto dello stesso corvino.
Ogni volta che accadeva, sentiva sempre la stessa scintilla, si sentiva bene, a suo agio e nello stesso momento fragile e impotente.
Il cuore che esplodeva nel petto, il respiro che lentamente iniziava a diminuire, e la sua mano sul fianco, avrebbe tanto voluto che quel momento così bello non finisse mai.
Avrebbe voluto possedere il dono di fermare il tempo, solo per vivere in eterno al suo fianco e non lasciarlo mai.
Voleva baciarlo, voleva stringerlo a se e sapere che lui c'era, che lui era reale e che tutto ciò che il proprio petto stava provando era la pura e semplice realtà.
Poi, Kanji si staccò lentamente, tornando a guardare il corvino per due minuti buoni.
Delicatamente, raccolse le sue mani nelle proprie, stringendole piano e accarezzandone il dorso con altrettanta finezza, prima di sorridergli dolcemente.
Anche lui aveva gli stessi pensieri del corvino.
Adesso, voleva solo che il suo Tsutomu fosse la persona più felice di tutte, era fiero di ciò che aveva organizzato, ma vedere il ragazzo commosso e contento, era una vittoria che superava ogni cosa.
Vedere il sorriso del corvino, era molto più bello del vincere una partita, perchè quel bellissimo sorriso, sarebbe per sempre rimasto nel suo cuore.
‹‹ Rimani con me fino a quando ti chiederò di sposarmi! E tu dirai si! E ci sposeremo! E invecchieremo insieme! Ok? ››
Tstomu sorrise, questa volta con molta più convinzione, prendendo tra le mani il volto di Kanji appoggiando la fronte alla sua.
Adesso, i due calmi respiri lavoravano insieme e gli sguardi si incastonarono una seconda volta.
Il grigio nel nocciola, un esplosione di colori e passione, che accomunava questi due ragazzi in un sincero e bellissimo sentimento.
Egli non potè che sorridergli, data la buffa ma dolce domanda.
‹‹ Ok ››
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